L’Apoxyomenos
Lisippo
Lisippo
Lisippo
Lisippo
Apoxyomenos
Copia romana del I secolo d.C. dall’originale di Lisippo del 330-320 a.C.
Scultura a tutto tondo in marmo da un originale in bronzo.
Altezza 205 cm.
Il soggetto
Come indica il nome, Apoxyòmenos, la statua raffigura un atleta che si deterge il corpo dal sudore con dell'olio usando uno strumento chiamato strigile, qui assente perché perduto.
La posa e l'azione
La postura dell'atleta, con la gamba e il braccio flessi ma contrapposti, e con la testa lievemente ruotata e inclinata da un lato, appare armoniosa, sinuosa e naturale.
Forme, volumi, superfici
Forme, volumi e superfici sono restituiti in modo naturalistico anche se le proporzioni del corpo sono lievemente alterate rispetto al canone di Policleto, per cui la testa risulta un po’ piccola e le gambe un po’ lunghe.
Il chiaroscuro
La luce modella i volumi dolcemente, senza bruschi trapassi.
Il genere
Scultura di atleta a tutto tondo.
Il modello
I modelli iconografici di Lisippo discendono direttamente dai kouroi arcaici, figure maschili nude e stanti, e successivamente dalle statue di epoca classica di Policleto, a cui Lisippo introduce però significative novità nelle pose sinuose e morbide e nell'espressività dei volti.
L'intenzione dell'artista
Lisippo crea un nuovo tipo iconografico fatto di una bellezza idealizzata ma al tempo stesso viva, grazie alla sinuosità della posa che lo fa apparire instabile quindi animato, e quotidiana, cogliendo le figure in momenti qualunque anziché in pose eroiche.
La funzione del messaggio
Il braccio che penetra nello spazio esterno, l’apparenza animata e il volto espressivo sono soluzioni funzionali al coinvolgimento dell’osservatore.
I destinatari del messaggio
Meno astratto e più vivo e vicino, l’Apoxyòmenos si rivolge al pubblico greco ellenistico, che ha smesso di pensare alla vita in termini di eternità e razionalità.