La Venere di Willendorf


La Venere di Willendorf
La Venere di Willendorf
Autore


Titolo

Venere di Willendorf

Datazione

23.000 a.C. circa

Tecnica e materiale

Scultura a tutto tondo in calcare.

Dimensioni

Altezza 11 cm.

Collocazione

Vienna, Naturhistorisches Museum.

Da Willendorf (Austria).

I personaggi

La statuetta rappresenta una prosperosa figura femminile.

La posa e l'azione

La figura è rappresentata in piedi, con le braccia posate sui seni; non compie alcuna azione.

La composizione

La posa è statica, simmetrica ed equilibrata.

Forme, volumi e superfici

Le forme sono morbide, tondeggianti e in generale piuttosto naturalistiche, eccetto certe parti molto enfatizzate, come i seni, il ventre e il pube, mentre altre, come il volto, le gambe e le braccia, sono al contrario molto ridotte.

La testa è costituita dalla capigliatura, o da un copricapo, finemente elaborata; il volto e il collo non sono invece rappresentati.

Il chiaroscuro

La luce gioca molteplici effetti chiaroscurali sulla testa, finemente scolpita, ed esalta i tondi volumi di seni, cosce, ventre e glutei.

Il genere

Il genere è quello delle cosiddette veneri preistoriche.

Il modello

Non possiamo sapere se l’autore si sia ispirato a un preciso modello precedente, ma la figura femminile prosperosa è molto diffusa nell'arte preistorica, dalle steppe asiatiche sino all’Atlantico. 

L'intenzione dell'artista

La staticità ieratica della posa e la rappresentazione naturalistica ma con alcune enfatizzazioni e atrofizzazioni innaturali ci dicono che la scultura deve avere un preciso significato, quasi certamente simbolico.

La figura è stata infatti interpretata come “dea madre”, divinità protettrice della fertilità e dell’abbondanza.

La funzione del messaggio

Simboleggiando la fertilità, poichè della figura si sottolineano gli attributi sessuali e i depositi adiposi, che rimandano all’idea di una donna fertile e ben nutrita, la sua funzione è propiziatoria e beneaugurante.

I destinatari del messaggio

I destinatari erano gli uomini del Paleolitico superiore, per i quali la fertilità e la prosperità delle proprie madri, come di quelle degli animali che cacciavano, erano di vitale importanza.