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Articolo 112

Il Pubblico ministero ha l’obbligo di esercitare l’azione penale.

Che cosa significa? Il principio dell’obbligatorietà dell’azione penale vincola il Pubblico ministero a iniziare l’azione investigativa quando viene a conoscenza di fatti «qualificabili come reato». L’obbligatorietà dell’azione penale vuole garantire tre valori fondamentali: il principio di legalità (art. 25, comma secondo); il principio di uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge; l’indipendenza del Pubblico ministero.
La dottrina è concorde nel sostenere che l’obbligatorietà rappresenta una garanzia irrinunciabile per la tutela della legalità e per l’indipendenza del Pubblico ministero. Secondo la dottrina, inoltre, l’obbligatorietà garantisce l’indipendenza funzionale e istituzionale del Pubblico ministero che «è soggetto soltanto all’obbligo di procedere». Anche la Corte Costituzionale ha sentenziato che «l’obbligatorietà dell’azione penale, punto di convergenza di un complesso di principi del sistema costituzionale, costituisce la fonte essenziale della garanzia dell’indipendenza del Pubblico ministero» (420/1995).

Ma perché...? Il Pubblico ministero ha l'obbligo ci controllare che la legge sia rispettata. Per fare questo non deve attende una denuncia, ma procede in seguito a notizie di reato.
In base a questo principio, il Pubblico Ministero valuta se le notizie di reato sono fondate. Quindi dà avvio alle indagine necessarie a questo scopo. Le indagini possono portare a formulare un'accusa ma anche all'archiviazione, quando non si vedano ragioni per proseguire. Le indagini possono essere anche riaperte quando siano emersi nuovi elementi.
L'obbligatorietà dell'azione penale è argomento di dibattito politico. Secondo alcuni è nei fatti irrealizzabile, data la mole di risorse che richiederebbe. Perciò si guarda alle esperienze di altri paesi, nei quali è assente, e dove sono più influenti le scelte del Ministero della giustizia o dei giudici (in casi come gli Stati Uniti dove i procuratori distrettuali sono eletti). Perché allora in Italia è ancora in vigore? Perché esprime una serie di valori ritenuti importanti, come l'uguaglianza davanti alla legge, il principio di legalità e l'indipendenza del Pubblico ministero.

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