I viaggi di esplorazione nel XV e XVI secolo

A partire dal XV secolo, proseguendo fino al XVI, furono compiuti grandi viaggi di esplorazione e di conquista, attraverso i quali si conobbero nuovi territori fino ad allora sconosciuti, grazie anche ai notevoli progressi tecnologici riguardanti la navigazione. I primi viaggi di esplorazione avevano lo scopo di trovare una via marittima in alternativa a quella terrestre per giungere in Oriente. Importanti furono le navi di nuova costruzione, chiamate caravelle, dotate di una stiva più capiente.

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I Portoghesi furono i primi a compiere viaggi di esplorazione, giungendo per la prima volta in assoluto sulle coste africane: essi volevano da un lato controllare il traffico di oro e di schiavi proveniente da quest’area, dall’altro trovare una via alternativa per raggiungere l’Oriente, navigando attorno all’Africa. Tra i primi navigatori portoghesi spiccano i nomi di Bartolomeo Diaz, Vasco da Gama e Ferdinando Magellano. Insieme al Portogallo l’altra grande protagonista delle prime esplorazioni fu la Spagna: qui il navigatore genovese Cristoforo Colombo, ottenuto il consenso da parte della regina Isabella di Castiglia, raggiunse l’Oriente navigando verso Occidente, sostenendo la sfericità della Terra.

Osservando la cartina, sulla quale sono riportate le rotte di viaggi dei tre navigatori, sapresti indicare quale grande impresa è legata al nome di Magellano?

L’aver superato per la prima volta il Capo di Buona Speranza
L’aver circumnavigato l’Africa, giungendo in India
L’aver circumnavigato il globo
L’aver doppiato il Capo di Buona Speranza

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Le scoperte geografiche portarono Spagna e Portogallo a contendersi i nuovi territori conquistati. Chi pose fine a questa disputa fu il papa Alessandro VI che fissò il confine geografico con una linea immaginaria nel senso dei meridiani (la raja) tracciata a ovest delle isole Azzore.
Il globo risultò diviso in due zone che, dopo gli accordi sanciti nel 1494 dal Trattato di Tordesillas, caddero sotto il controllo rispettivamente della Spagna e del Portogallo.

Individua sulla cartina i territori sotto l’influenza spagnola e quelli sotto l’influenza portoghese.

Colonie spagnole
Colonie portoghesi

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Il 3 agosto 1492 dal porto di Palos salparono tre navi, la Niña, la Pinta e la Santa Maria, alla guida del navigatore genovese Cristoforo Colombo e sbarcano due mesi dopo, il 14 ottobre 1492, nell’isola di San Salvador nelle Bahamas. Egli però, credendo di essere arrivato nei pressi della Cina, tornò a Palos con promesse di oro, spezie e ricchezze varie e con notizie riguardanti gli straordinari popoli che abitavano quelle terre.

Colombo è stato sicuramente un navigatore esperto e coraggioso, spinto soprattutto dalla passione per la scoperta, ma è da considerare un intrepido pioniere che unì i due mondi o uno sfruttatore che introdusse il colonialismo e la schiavitù?
Perché tu possa esprimere una tua opinione ti proponiamo un video in cui viene messo in evidenza questo grande dilemma.
▼ Clicca qui per visualizzare il video

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I popoli gentili e miti di cui Colombo aveva riportato notizie al suo ritorno in Spagna giunsero dall’Asia circa 30-40.000 anni prima di Cristo attraverso lo stretto di Berig, il braccio di mare che separa a nord l'America dall'Asia e che allora era ricoperto da una spessa coltre di ghiaccio. Le civiltà amerinde (cioè degli “Indiani d’America”, così chiamati da Colombo) erano gli Atzechi, collocati nell’odierno Messico, gli Incas collocati nell’odierno Perù e i Maya collocati negli odierni Guatemala e Yucatán.
Scegli una delle tre civiltà ed effettua una ricerca riportando le principali informazioni.