L’Europa dopo la pace di Westfalia

La prima metà del Seicento fu attraversata da un conflitto lungo e sanguinoso: la guerra dei Trent’anni. I motivi che la scatenarono furono pressoché religiosi: nel 1618 l’imperatore austriaco tentò di ripristinare il cattolicesimo nel Regno della Boemia, divenuto protestante. La Boemia insorse e alla guerra presero parte tutte le principali potenze europee.

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Dopo trent’anni di guerra lo scenario europeo era completamente devastato: i Paesi ormai stremati avevano visto dimezzare la loro popolazione a causa della guerra e della peste che infuriò tra gli eserciti e le proprie città e i propri villaggi saccheggiati e distrutti. L’atroce conflitto si concluse nel 1648 con la pace di Westfalia che portò importanti cambiamenti allo scenario europeo e che ebbe come conseguenza la fine delle guerre di religione in Germania. Il territorio dell’Impero asburgico rimase diviso in principati cattolici e protestanti, uno fra tutti acquisterà maggiore forza, tanto da diventare il primo nucleo della futura Prussia.

Sapresti indicare il nome di questo principato?

Brandeburgo
Sassonia
Baviera
Prussia

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Dalla guerra non ne uscì sconfitto solo l’Impero Asburgico ma anche la Spagna, sostenitrice delle forze imperiali. Durante il conflitto varie rivolte avevano scosso i domini spagnoli e alla fine della guerra gli Asburgo spagnoli dovettero abbandonare definitivamente i progetti egemonici in Europa, avviando il Paese a un lento declino.

La cartina riporta le aree dei confini dei possedimenti degli Asburgo, ecclesiastici, svedesi e del principato di Brandeburgo. Indica quali furono con la pace di Westfalia i confini dei possedimenti spagnoli.

Possedimenti spagnoli

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L’Italia, fronte secondario di guerra tra Francia e Asburgo, subì i contraccolpi negativi della sua posizione politica e geografica. La Chiesa, capitale della politica controriformistica si impose in ogni campo, soprattutto quello culturale. L’unico strumento di protezione dell’identità intellettuale fu l’istituzione delle accademie. Tra le più importanti ci fu l’Accademia dei Lincei a Roma, cui aderì Galileo Galilei, sintomo di una società in preda alla rivoluzione scientifica: la concezione copernicana dell’universo riuscì ad imporsi seppur a prezzo di drammatici contrasti. Nello scenario della guerra di religione che si stava combattendo la Chiesa non poté non contrastare i sostenitori di Copernico. Galileo Galilei fu uno di questi: dopo i primi ammonimenti che lo invitarono ad astenersi dall’insegnare e professare la teoria copernicana, fu costretto ad abiurare e a ritirarsi in forzata segregazione ad Arcetri, vicino Firenze.
Ti proponiamo la lettura del testo di abiura che Galileo, il 22 giugno 1633, fu costretto a leggere e sottoscrivere di fronte alla Congregazione del Sant’Uffizio.
▼ Clicca qui per la lettura del testo

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A seconda degli Stati europei coinvolti, la guerra dei Trent’anni venne suddivisa in quattro fasi: la prima detta “boemo-palatina”, la seconda detta “danese”, la terza detta “svedese”, la quarta detta “francese”. Dopo un’attenta ricerca, individua i personaggi più importanti che caratterizzarono la fase “svedese” scrivendo un breve testo che riporti le principali azioni dei protagonisti, in virtù delle quali oggi occupano un posto nella storia.