L’Europa centro-settentrionale tra il 1715 e il 1763

Se nel Seicento le guerre erano state di egemonia, perché le potenze miravano al predominio in Europa, nel Settecento la politica di equilibrio tra gli Stati bilanciò le loro forze in modo che nessuna potesse aggredire le altre. Il ricorso alla guerra si ebbe solo nel momento in cui fu difficile stabilire la successione al trono perché una dinastia si era estinta o perché la successione veniva contestata dagli altri Stati.

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La prima guerra di successione si combatté in Spagna: Carlo II, ultimo Asburgo di Spagna, morì senza lasciare eredi ma indicando come suo successore Filippo d’Angiò, che salì al trono con il nome di Filippo V. La situazione precipitò quando la Spagna cadde sotto il protettorato di Francia: Austria, Inghilterra, Paesi Bassi, Prussia e Ducato di Savoia si allearono contro la Francia. La guerra si concluse con le paci di Utrecht (1713) e Rastadt (1714) che confermarono Filippo V re di Spagna, stabilendo che mai Spagna e Francia sarebbero state unite dalla stessa corona.

Osservando la cartina quali furono i territori italiani che dal dominio spagnolo passarono a quello austriaco?

Sicilia, Regno di Napoli, Sardegna
Ducato di Milano, Sicilia, Sardegna
Ducato di Milano, Regno di Napoli, Sardegna
Regno di Napoli, Ducato di Milano, Ducato di Savoia

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Nel 1748 la pace di Aquisgrana mise fine alla guerra di successione austriaca, l’ultima delle tre guerre di successione combattute dalle potenze europee. L’Europa che ne esce da queste guerre non presenta profondi cambiamenti, segno di una politica di equilibrio tra gli Stati. L’Italia, che aveva già subito profondi cambiamenti dopo la pace di Vienna del 1738 che vide nuovamente la presa del potere da parte dei Borboni, appare profondamente mutata a conferma che le potenze utilizzarono i piccoli Stati regionali italiani come merce di scambio.

La cartina riporta il nuovo assetto politico del territorio italiano. Indica quali aree finirono sotto il controllo di Carlo Emanuele III di Savoia e quali invece ritornarono sotto il controllo austriaco, fatta eccezione per il Ducato di Parma e di Piacenza che furono concessi a Filippo di Borbone.

Territori di Carlo Emanuele III di Savoia
Territori austriaci

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Nel Settecento si diffuse un nuovo stile artistico, il Rococò. Questo termine, che deriva dal francese rocaille (“conchiglia”), in origine si riferiva alla moda di decorare con conchiglie le pareti delle grotte artificiali nel parco della Reggia di Versailles. Quest’ultima fu modello per le altre corti europee. I sovrani, infatti, seguendo l’esempio di Luigi XIV, il “Re Sole”, presero l’abitudine di farsi costruire lussuose regge in aperta campagna. Spesso i palazzi erano circondati da grandi parchi, in cui il sovrano poteva andare a caccia oppure fare passeggiate, e talvolta ospitavano preziose collezioni di oggetti d’arte.
Qui ti proponiamo una galleria di immagini delle più famose regge in Italia.
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Le idee illuministe influenzarono anche la cultura, segnando la fine della figura dell'intellettuale cortigiano dipendente dalla nobiltà per dare spazio ai “partiti degli intellettuali”, indipendenti e agitatori di idee, che mirarono a creare per la prima volta nella storia un’opinione pubblica. In Italia, Giuseppe Parini criticò aspramente la nobiltà parassita dei suoi tempi nel suo poema Il Giorno: incompiuto e in endecasillabi sciolti, racconta la tipica giornata del “giovin signore” scandita in quattro momenti (mattino, mezzogiorno, vespro, notte rispondenti alle quattro parti dell’opera), ovviamente tutta dedicata a frivolezze e divertimenti. Tra gli episodi più conosciuti dell’opera vi è quello de La vergine cuccia.
Dopo aver letto il brano che ti proponiamo di seguito ed effettuato una ricerca sull’autore dell’opera, prova a delineare il quadro della nobiltà settecentesca e la posizione ideologica dell’autore del poema.

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