I moti liberali in Europa

Gli ideali di libertà sostenuti dalla Rivoluzione francese trovarono la loro continuazione nei moti insurrezionali dei primi anni dell’Ottocento. Lo scopo dei patrioti erano univoco: ottenere la costituzione come garanzia dei propri diritti rispetto all’autorità monarchica. I moti partirono dalla Spagna nel 1802-21 e si propagarono in Italia e in Russia, ma furono repressi dalle forze monarchiche. La Grecia invece ottenne l’indipendenza dall’Impero ottomano.

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Nei Paesi privi di libertà politica e di stampa gli oppositori si organizzarono in società segrete. Le più importanti furono la Carboneria in Italia, l’Eterìa in Grecia, la Società dei giovani in Germania e l’Unione del pubblico bene in Russia. In Italia furono due ufficiali di cavalleria aderenti alla Carboneria a dare il via (1° luglio 1820) a un’insurrezione nel meridione. A nord invece ottenuti i primi grandi risultati, i moti furono repressi dall’intervento dell’Austria.

Osservando la cartina, che riporta i moti liberali in Europa dal 1820 al 1848, sapresti dire in quali città italiane vi furono i moti del 1820-21?

Napoli, Roma, Venezia
Roma, Torino, Milano
Napoli, Palermo, Torino
Torino, Palermo, Milano

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Con la conquista da parte di Napoleone della Spagna e del Portogallo, le colonie americane colsero il momento per rivendicare la propria indipendenza: i creoli, ormai stanchi di essere esclusi dal potere, guidarono le insurrezioni che portarono all’indipendenza dell’Argentina (1816) dalla Spagna, seguita dal Messico (1813). Il Congresso di Vienna cercò di ripristinare l’ordine nelle colonie, senza successo: la lotta per la liberazione aveva trovato una guida politica e militare in uomini che furono chiamati dal popolo libertadores. I più famosi furono José de San Martín e Simón Bolívar.

La cartina mostra l’itinerario compiuto dai due libertadores che portò all’indipendenza di diversi Stati dalla Spagna. Indica sulla carta gli Stati resi indipendenti da José de San Martíne quelli resi indipendenti da Simón Bolívar.

Stati indipendenti grazie a José de San Martíne
Stati indipendenti grazie a Simón Bolívar

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Alessandro Manzoni è stato un poeta che ha sempre seguito con passione le vicende politiche italiane. Le sue poesie civili nascono "a caldo", appena c’è la speranza di poter incoraggiare un movimento, sostenerlo e propagandarne l’azione. È così per Marzo 1821, composta quando sembrava che, in seguito ai moti piemontesi, il reggente Carlo Alberto, che nel frattempo aveva concesso la costituzione liberale desiderata dagli insorti, passasse il Ticino per liberale la Lombardia. In realtà le cose non andarono così e Carlo Felice, l’erede designato da Vittorio Emanuele I, aiutato dagli Austriaci, rinnegò i provvedimenti presi da Carlo Alberto e sbaragliò il movimento rivoluzionario. Il poeta percorre gli eventi e immagina che gli insorti abbiano già attraversato il Ticino, confine tra Piemonte e Lombardia. L’ode non fu pubblicata per molti anni e per precauzione Manzoni ne distrusse il testo, che però circolò ugualmente divenendo un modello di poesia risorgimentale.
Ti proponiamo la lettura di quest’ode.
▼ Clicca qui per visualizzare la poesia.

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In Italia diverse furono le organizzazioni di patrioti, dette anche "sette", che si costituirono in Piemonte e in Lombardia, con lo scopo di ottenere un’unione doganale fra gli Stati italiani, l’unificazione dei paesi e il miglioramento dell’istruzione. A Milano esisteva anche una forma di opposizione non clandestina, animata dal movimento romantico e che faceva capo alla rivista Il Conciliatore, che si pubblicò tra il 1818 e il 1819.
Quali erano gli ideali romantici che furono poi alla base delle idee rivoluzionarie tra il 1820 e il 1830? Quale era il programma della rivista Il Conciliatore e da chi fu fondata?