La Prima guerra d'Indipendenza

In Italia l’Ottocento fu un secolo caratterizzato da lotte patriottiche che avevano come unico obiettivo l’unificazione del Paese. Non tutti però auspicavano la stessa idea di unificazione: tra i moderati c’era l’idea di formare una federazione di Stati con a capo il papa o i Savoia; altri invece erano convinti che solo una rivoluzione popolare potesse liberare l’Italia, aspirando ad una repubblica unitaria.

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Con l’ascesa al soglio pontificio di papa Pio IX, che concesse la libertà di stampa, fece entrare dei laici negli organi di governo dello Stato della Chiesa e istituì due Camere per l’attività legislativa e l’approvazione del bilancio statale, ebbero luogo una serie di insurrezioni che portarono Leopoldo di Toscana e Carlo Alberto di Savoia a concedere una costituzione. La presenza austriaca nell’Italia settentrionale rappresentava un grosso ostacolo alla possibilità di un processo di unificazione. Ecco che sotto la spinta dell’insurrezione di Vienna, due delle città del Nord Italia si ribellano agli Austriaci. Siamo agli albori della Prima guerra di Indipendenza italiana.

Osservando la cartina sapresti dire quali furono?

Milano e Torino
Torino e Roma
Firenze e Roma
Venezia e Milano

Rifletti

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Dopo gli irrilevanti successi di Pastrengo e Goito e la minaccia di scisma religioso da parte asburgica, il papa Pio IX si ritirò dal conflitto seguito da Leopoldo II. Sul campo di battaglia rimase perciò solo l’esercito sabaudo, affiancato da alcune formazioni volontarie guidate da Giuseppe Garibaldi che però fu subito sconfitto a Custoza e per questo costretto a chiedere un armistizio. Ormai l’intero progetto dell’unificazione d’Italia era crollato: gli austriaci ripresero Brescia e la Toscana e i Borboni la Sicilia. Anche Roma fu restituita al papa.

Osservando la cartina, che riporta i vari spostamenti degli eserciti durante la Prima guerra d'Indipendenza, sapresti indicare quale popolo riuscì a riconquistare Roma sconfiggendo i repubblicani, facendo ottenere così al presidente l’appoggio dell’elettorato cattolico francese?

Gli Austriaci con l’aiuto dei Francesi
I Francesi con l’aiuto dei Borboni
I Piemontesi con l’aiuto degli Austriaci
I Borboni con l’aiuto dei Francesi

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Nel settembre del 1847 Goffredo Mameli, un genovese di vent’anni, compose l’ode Fratelli d’Italia. Un altro genovese, Michele Novaro, lo mise in musica poco dopo. Sono gli anni del Risorgimento, anni in cui lo stesso Mameli partecipa alle battaglie di quegli anni. Nel 1849 a Roma, combatté al fianco di Garibaldi contro i francesi, ma ferito ad una gamba, morì di cancrena a soli 22 anni. I giovani combattenti decisero che il canto di Mameli-Novaro dovesse essere il loro Inno nazionale. Durante il fascismo andò fuori moda, anche perché i fascisti preferivano cantare le loro marce. Ritorna ad essere l’Inno ufficiale italiano nel 1946, in sostituzione della Marcia Reale, scritta da Giuseppe Gobetti per Carlo Alberto, che fu inno dal 1861 al 1946.

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La bandiera italiana, verde, bianca e rossa a strisce verticali, il “Tricolore”, ha una storia che risale alla fine del XVIII secolo. Fai una ricerca e scrivi un breve testo che riporti le varie fasi della sua evoluzione.