L’Europa alla vigilia della Grande guerra

Nell’ultimo ventennio dell’Ottocento tra le grandi potenze si andarono a delineare due schieramenti.
Nel 1882 si costituì la Triplice Alleanza un accordo che impegnava Germania, Impero austro-ungarico e Italia che impegnava tutti e tre i Paesi a entrare in guerra qualora uno di loro fosse stato attaccato. La Russia nel frattempo spostò la sua politica estera in direzione di un’intesa con la Francia, cercando di fronteggiare la rivalità austriaca e turca nei Balcani.

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Nel frattempo altre nazioni, perennemente in conflitto, deponevano le loro armi per creare un’altra alleanza, la Triplice Intesa, che aveva come scopo quello di tagliare la strada alla nascente potenza tedesca: la Germania pur essendo arrivata in ritardo allo sviluppo industriale, cercava di trovare lo spazio necessario per crescere ed espandersi sui mari e sulla terraferma.
Più che alleanza fu appunto un’intesa siglata tra tre nazioni nel 1907.

La cartina oltre a riportare gli Stati membri della Triplice Alleanza, riporta anche quelli appartenenti alla Triplice Intesa. Osservando la cartina, individuali sulla carta.

Triplice Alleanza
Triplice Intesa

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Dopo il Congresso di Berlino del 1878, la crisi dell’Impero ottomano proseguì, portando alla perdita della Tunisia nel 1881. Al progressivo smembramento del suo territorio si assisteva però alla modernizzazione della società, promossa soprattutto dal movimento Giovani turchi. Una serie di sconfitte furono legate alla situazione della Penisola balcanica: le rivendicazioni territoriali fra gli Stati divennero continue e portarono alla Prima guerra balcanica nel 1912, che si concluse con l’indipendenza dell’Albania e la spartizione della Macedonia. Nel frattempo la Bulgaria riteneva di non aver ricevuto abbastanza in relazione allo sforzo sostenuto e nel giugno del 1913 attaccò la Serbia, inaugurando la Seconda guerra balcanica. La Bulgaria ne uscì sconfitta, rinunciando alle proprie pretese. La prima cartina riporta la situazione della Penisola balcanica dopo il congresso di Berlino.
Osservando anche la seconda, quali nazioni l’Impero ottomano perse dopo le guerre balcaniche?


Serbia-Albania
Bulgaria-Romania
Albania-Macedonia
Serbia-Bosnia Erzegovina

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Il progresso industriale che investì gli ultimi anni dell’Ottocento e i primi del Novecento portò a una nuova visione della realtà, ad una modernità e ad un nuovo modo di percepire e sentire la vita. Ma l’enfatizzazione degli aspetti tecnici, meccanici e materiali del progresso provocarono anche disagi e scontentezze, generando un’ideologia diversa: c’era infatti chi sosteneva che questo tanto amato progresso andasse a sacrificare la parte spirituale dell’uomo, il suo bisogno di valori, la sua esigenza di interiorità. Il rovescio oscuro del progresso è al centro della riflessione del poeta francese Baudelaire: con la sua raccolta Les fleurs du mal (I fiori del male) ha inizio la poesia moderna. Il poeta vive in una condizione di esclusione sociale e di estraneità; la sua poesia si pone ad un bivio: o proietta il proprio bisogno di significato nella ricerca di corrispondenze naturali o rappresenta la realtà della scissione, dell’assenza di accordo e di armonia con il mondo, della trasformazione della natura in una “seconda natura” artificiale.
Ti proponiamo la lettura di alcune poesie tratte dalla sua celebre raccolta, in lingua originale, con la relativa traduzione italiana.
▼ Clicca qui per la lettura delle poesie

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Alla vigilia dello scoppio della Grande Guerra, il progresso tecnologico aveva investito anche l’industria bellica. Durante la Prima guerra mondiale faranno la loro apparizione sul campo di battaglia delle armi che fino ad allora nessuno aveva mai visto e che possono essere tranquillamente definite come armi di distruzione di massa.
Quali furono queste armi?