L’Impero russo e la guerra civile

Nel XX secolo la Russia era ancora un Paese prevalentemente agricolo e la maggior parte della terra era in mano all’aristocrazia, mentre la massa dei contadini viveva in miseria. La situazione precipitò nel 1917, quando, a causa dei numerosi morti e dell’occupazione di una parte del territorio da parte dell’esercito tedesco, la Russia decise di uscire dal conflitto mondiale.

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Alla fine dell’Ottocento era iniziato un primo sviluppo industriale, che aveva attirato investimenti stranieri. Da un punto di vista politico, l’Impero russo era retto dal poter assoluto dello zar, che si opponeva a qualsiasi apertura verso un regime liberale e parlamentare. Ma nel febbraio del 1917 scoppiarono diverse rivolte e le truppe inviate per sedare i tumulti si schierarono dalla parte degli insorti. A questo punto lo zar Nicola II abdicò. Il potere quindi ora era nelle mani di un governo provvisorio, che decise di proseguire la guerra.

La cartina riporta la situazione dell’Impero russo all’inizio del XX secolo, in cui sono indicate le aree del territorio russo industrializzate. Osservando la cartina, sapresti indicare in quali nazioni attuali queste aree erano maggiormente diffuse?

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Finlandia-Russia
Russia-Bielorussia
Russia-Ucraina
Ucraina-Bielorussia

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La prosecuzione della guerra aumentò il potere dei soviet, al cui interno prevalsero i bolscevichi e in particolare Lenin. Nell’ottobre del 1917 i bolscevichi presero il potere e instaurarono la dittatura del proletariato, che dovettero difendere dalle forze antibolsceviche e dalle potenze dell’Intesa. Solo nel 1921 l’Armata rossa, guidata da Trotzij fu in grado di riconquistare i territori perduti. Il nuovo Stato era riuscito a superare la gravissima crisi, anche se dovette accettare importanti perdite territoriali a ovest.

La cartina riporta infatti i confini modificati dell’Impero russo dopo la firma della pace di Brest-Litovsk. Quali territori non facevano più parte della Russia?

Svezia-Romania-Finlandia-Polonia
Polonia-Paesi baltici-Svezia-Bulgaria
Polonia-Norvegia-Ucraina-Bulgaria
Finlandia-Ucraina-Polonia-Paesi baltici

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In Russia a partire dal 1910 si sviluppa una nuova poesia, che si contrappone al Simbolismo tradizionalista, che ha come temi principali quelli legati non più al mondo contadino ma alla civiltà industriale. Ciò che invece portò ad un radicale cambiamento, tanto sul piano tematico quanto su quello formale, fu quel movimento che prese il nome di Cubofuturismo che vide tra i suoi maggiori rappresentanti il poeta Majakovskij. Egli fin da giovane si impegnò nei movimenti rivoluzionari, cercando di creare un’arte nuova, liberata dalle convezioni borghesi. Dopo la morte di Lenin (1924), il regime sovietico procedette verso una burocratizzazione e un irrigidimento dogmatico che non furono graditi dal poeta, accusato più spesso di oscurità e di distacco dai bisogni proletari della nazione. Nel 1930, due mesi prima del suo suicidio, scriveva l’introduzione al suo poema A piena voce, una rivendicazione polemica del proprio operato di poeta rivoluzionario. In questi versi emerge ancora una volta la propria idea antitradizionalista della poesia, disposta ad impegnarsi in una gigantesca opera di rifondazione della civiltà e condannando tutti quei poeti che ebbero successo non tanto per la loro capacità ma per il loro servilismo.
Ti proponiamo la lettura dei versi introduttivi di quest’opera, attraverso i quali Majakovkij chiede di essere giudicato davanti al tribunale della storia non come poeta ma come militante rivoluzionario.
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La guida al movimento rivoluzionario del 1917 fu assunta da Vladimir Il’c Lenin, tornato in Russia dopo anni di esilio. Egli ebbe un ruolo decisivo nel trasformare la rivoluzione borghese di febbraio in una rivoluzione proletaria e socialista.
Dopo un’accurata ricerca, scrivi un breve testo sulla biografia di questo personaggio storico, evidenziando il suo contributo alla rivoluzione russa.