Sinossi
▲ Torna suMilano. In un futuro prossimo imprecisato è stato instaurato un regime totalitario basato sull’adesione imprescindibile a un ferreo sistema di “leggi”. A fungere da deterrente da ogni possibile mossa rivoluzionaria, i cadaveri di coloro che hanno tentato di sovvertire l’ordine costituito: la legge vieta, infatti, di rimuoverli dalle strade e concedere loro degna sepoltura. La giovane Antigone, che ha recentemente perso il fratello contestatore, è decisa a dargli gli onori che gli spettano, sottraendolo così all’ignominia di una decomposizione “pubblica”. La supporta in questa impresa Tiresia, un ragazzo straniero che parla una lingua sconosciuta: insieme riescono a compiere una serie di atti “sovversivi” per tentare di restituire le libertà fondamentali ai cittadini. Ben presto, tuttavia, vengono catturati e Antigone subisce terribili torture. Il fidanzato Emone, figlio del Primo Ministro, è dapprima contrario alle iniziative dell’amata, ma di fronte alle ferite inflittele si rende conto della giustizia de suoi gesti, e finisce anch’egli imprigionato. L’esito della “tragedia” è inevitabile: Antigone e Tiresia verranno fucilati, proprio nel loro ultimo abbraccio, di fronte alla folla impassibile. Nelle scene finali, tuttavia, si intravede un barlume di speranza: molti coetanei di Antigone e Tiresia trovano il coraggio di imitare i loro gesti e cominciano a seppellire i cadaveri disseminati per le strade.