I cannibali

Sinossi

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Milano. In un futuro prossimo imprecisato è stato instaurato un regime totalitario basato sull’adesione imprescindibile a un ferreo sistema di “leggi”. A fungere da deterrente da ogni possibile mossa rivoluzionaria, i cadaveri di coloro che hanno tentato di sovvertire l’ordine costituito: la legge vieta, infatti, di rimuoverli dalle strade e concedere loro degna sepoltura. La giovane Antigone, che ha recentemente perso il fratello contestatore, è decisa a dargli gli onori che gli spettano, sottraendolo così all’ignominia di una decomposizione “pubblica”. La supporta in questa impresa Tiresia, un ragazzo straniero che parla una lingua sconosciuta: insieme riescono a compiere una serie di atti “sovversivi” per tentare di restituire le libertà fondamentali ai cittadini. Ben presto, tuttavia, vengono catturati e Antigone subisce terribili torture. Il fidanzato Emone, figlio del Primo Ministro, è dapprima contrario alle iniziative dell’amata, ma di fronte alle ferite inflittele si rende conto della giustizia de suoi gesti, e finisce anch’egli imprigionato. L’esito della “tragedia” è inevitabile: Antigone e Tiresia verranno fucilati, proprio nel loro ultimo abbraccio, di fronte alla folla impassibile. Nelle scene finali, tuttavia, si intravede un barlume di speranza: molti coetanei di Antigone e Tiresia trovano il coraggio di imitare i loro gesti e cominciano a seppellire i cadaveri disseminati per le strade.

Scopo Didattico

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La visione de I cannibali è molto interessante per uno studente di materie classiche, in quanto Liliana Cavani ha ripreso nella sua opera l’Antigone di Sofocle, trasferendola “con commossa fedeltà” (così Alberto Moravia nella sua recensione) nella realtà contemporanea. Siamo in uno Stato totalitario, che vieta la sepoltura dei cadaveri dei suoi repressori, allo stesso modo in cui il re di Tebe Creonte vieta ad Antigone di dare sepoltura al fratello Polinice. L’Antigone di Sofocle si ribella contro le leggi della città in nome delle leggi degli dei, che impongono la pietas; il personaggio rappresentato dalla Cavani si scontra invece con un mondo in cui ogni forma di carità è stata cancellata, lasciando il posto a una logica empia e alienante. Interessante anche la trasposizione degli altri personaggi: Tiresia, l’indovino cieco del mito, è un giovane straniero che parla una lingua incomprensibile, e su ogni muro raffigura un pesce (il simbolo del Cristianesimo e della carità cristiana?). Attraverso la descrizione di questo mondo ordinato in modo totalitario da delle “leggi”, il film lancia un grido di sofferenza contro la modernità e la sua ansia di razionalità, auspicando un ritorno ad un utopico stato di natura.

Laboratorio

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Approfondimenti

- I cannibali come rivisitazione di un’opera del teatro greco classico: lettura integrale di Sofocle, Antigone, ed. Mondadori.

- George Orwell con il celebre 1984 e, più recentemente, lo scrittore americano Dave Eggers con Il Cerchio, hanno fornito una rappresentazione simile a quella della Cavani della realtà contemporanea, schiacciata dallo Stato e dalla tecnologia. Svolgi una breve ricerca sui due romanzi e valuta una lettura in classe dei due libri.

Discussione in classe

Liliana Cavani si è servita del mito classico per rappresentare un mondo in cui la vita e l’individualità della persona è inghiottita dalla legge di uno Stato che calpesta gli stessi membri che lo costituiscono. Ritieni che questa possibilità sia soltanto ipotetica o che si sia parzialmente realizzata, o si stia realizzando, in realtà più o meno vicine alla tua? La modernità, il progresso e la nascita della Stato hanno reso le persone più o meno libere?